Un pretoriano in pensione racconta...
Sono partito da Roma nel 17 a. C. per recarmi in una località molto lontana situata in mezzo alle montagne, dove l'imperatore Augusto mi ha donato un pezzo di terra da lavorare. L'ultima sosta, l'ho fatta ad Eporedia per cambiare i cavalli. Finalmente, dopo tre mesi, sono giunto ad Augusta Preatoria Salassorum. Sono ospite dal mio amico Caio, che possiede una magnifica villa in collina.
Abbiamo visitato l'interno della villa romana della Consolata. E' una villa urbano rustica.
Il mio amico Caio mi ha fatto visitare la sua dimora. L'entrata è centrale, è di forma quadrata ed ha un'apertura per raccogliere l'acqua piovana. Subito dopo l'entrata ci sono le terme; sono formate da tre stanze: il tiepidarium, il caldarium e lo spogliatoio. La cucina ha un grande caminetto che scalda il caldarium. I magazzini contengono gli alimenti coltivati nei campi vicini al podere e conservati come provviste. La libreria, lo studio e il salotto sono un'unica stanza dove Caio si riposa, legge e studia.Il "triclinium" è la sala da pranzo, ci sono tre grandi panche dove gli uomini possono mangiare sdraiati.
Passando sotto l'arco, ho intravisto le mura e la Porta Pretoria, una delle quattro entrate di Augusta Pretoria Salassorum. Avvicinandomi, ho osservato che è costituita da grossi blocchi di roccia puddinga e ci sono tre archi, due piccoli per il passaggio delle persone e uno più grande per i carri e i cavalli. Poco distante dalla Porta , a destra mi sono trovato davanti il maestoso Teatro dove si svolgono spettacoli teatrali a cui possono assistere moltissime persone su due grandi tribune semicircolari.
Abbiamo provato ad immaginare di assistere ad uno spettacolo che si svolgeva nel teatro al tempo dei romani.
Ho continuato la mia passeggiata nellalla citta romana recandomi nella piazza centrale dove c'è una villa maestosa, quindi sono andato al foro. Anch'esso è un'opera grandiosa: è costruito in tufo calcareo, a forma rettangolare e all'interno ci sono archi e colonne perfettamente allineati.
Anche noi abbiamo camminato a zig-zag tra le colonne del Criptoportico Forense.
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